mercoledì 3 novembre 2010

Si avvicina la "pioggia di pietre" per Sakineh.

"Ma come fanno a prepararsi a mirare al mio viso e alle mie mani, a lanciarmi delle pietre? Perché? Sono Sakineh Mohammadi-Ashtiani. Dite a tutto il mondo che ho paura di morire. Dalla prigione di Tabriz ringrazio quelli che pensano a me". (Sakineh Mohammadi-Ashtiani)

Queste sono le ultime parole che Sakineh ha pronunciato al mondo. Parole dettate da un' immensa paura. Riuscite ad uscire dal tremendo carcere di Tabriz grazie ad una organizzazione umanitaria. La storia della donna iraniana di 43 anni, madre di due figli, ha colpito il mondo intero. Rinchiusa da 4 anni nel braccio della morte nella prigione di Tabriz (Regione Nord-Occidentale Iraniana). Vittima nel 2006 di 99 frustate per una relazione illecita con 2 uomini. Condannata a morte per adulterio e per complicità  nell' omicidio del marito. Dall' 11 agosto sono state vietate ogni tipo di visite alla sua persona. E oggi è arrivata la tremenda notizia. Molto probabilmente in data odierna verrà giustiziata. Un'altra vittima della tremenda lapidazione. Una pena che non può e non deve essere accettata. Purtroppo però non è mai stata legata alla nostra civiltà, ma alla storia si. La morte con la pietra era un esplosione di rabbia popolare, inflitta da gruppi spontanei, senza avere la certezza della colpevolezza. Nel 2010 ci sembra ancora di essere arenati nel mondo classico, siamo rimasti arenati al "chitone di pietre". Tutto il mondo si è dato da fare per questa povera donna ma come sempre non è bastato. Come se non bastasse il governo di Teheran ha anche alzato un muro sull'informazione mondiale. Come ben sappiamo il 10 ottobre sono stati arrestati due giornalisti tedeschi mentre intervistavano il figlio della donna. Oltre ai due giornalisti in carcere sono finiti anche i figli e il legale di Sakineh con accusa di aver interagito con elementi controrivoluzionari con base all'estero. Teheran ha comunicato che i due tedeschi sono entrati in Iran con un visto turistico e anche loro accusati di avere "legami con elementi controrivoluzionari residenti in Germania". Chi sono questi elementi? Bè.. I dirigenti del comitato internazionale contro le esecuzioni. Oltre alla tremenda fine che aspetta a Sakineh, Il governo di Teheran impedisce che il mondo venga a conoscenza della scempio e della non umanità che regna in molte parti del pianeta. Ora purtroppo non ci resta che aspettare che la notizia della lapidazione di Sakineh faccia impazzire il web e ogni telegiornale o giornale. Possiamo solo sperare che qualcosa in un futuro cambi. Che non ci siano più donne che debbano subire una punizione così infernale. Speriamo che questa "pioggia di pietre" finisca una volta per tutte.


4 commenti:

  1. C'è una canzone che dice :"..C'è chi era incapace a sognare e chi sognava già!"Beh credo che a questa donna sia stata tolta qualsiasi possibilità di sognare, perchè vivere vuol dire anche sognare, e se si viene privati della vita, si viene privati automaticamente dei sogni. Dov'è finita quella libertà che l'uomo ricerca tanto? Dove sono quei valori in cui tutti predicano di credere e che tutti credono di avere? Dov'è quella voglia di reagire al destino che l'amara realtà pone davanti? La risposta è una sola: l'uomo non ha coraggio, quel coraggio che porta a non rassegnarsi mai, ma a combattere instancabilmente per raggiungere i propri obbiettivi e ciò in cui si crede, senza perdere mai la voglia di sognare, perchè il sogno è stimolo di vita!

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  2. E' vero. I sogni aiutano a vivere. Purtroppo nel caso di questa donna il sognare è qualcosa di proibito. Guccini in una sua canzone disse: "Il cielo là in prigione non è cielo e un qualche cosa che riveste, il giorno il giorno dopo e una altro ancora sempre dello stesso niente". In prigione è così. Non oso immaginare cosa diventa se poi ci accosti la pena di morte. Ormai le sue giornate sono vuote, l'unica attesa sono le pietre. Ma l'uomo non ci può fare niente. La mobilitazione mondiale non è servita a niente. Perchè tutto questo? Perchè "sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte" (Francesco Guccini) ;)

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  3. Sono disgustato al pensiero che una donna possa essere lapidata! Vorrei solo sottolineare che gli stessi uomini meschini ed ipocriti che hanno intenzione di lapidare Sakineh perchè ha commesso un adulterio sono liberi di praticare la poligamia avere un diverso numero di mogli "stabili" ed un illimitato numero di mogli che loro chiamano "temporanee". è vergognoso!!

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  4. Disgustato è proprio la parola esatta. De andrè disse: "Quanto giusta pensate che sia una sentenza che decreta morte?". Bisogna solamente aspettare e continuare a sperare nel trionfo della verità.

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