venerdì 5 novembre 2010

Ammazzare una figlia per Facebook.

Se ieri abbiamo discusso dei giovani d'oggi e dei due ragazzini che hanno accoltellato un loro coetaneo per uno sguardo, oggi ci troviamo a discutere di un padre che ammazza la figlia per Facebook. La tragedia si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri a Subiaco, comune alle porte di Roma, dove un Maresciallo dei carabinieri dopo una lite con la figlia di 13 anni scaturita per colpa di Facebook ha sparato con la sua pistola d'ordinanza un colpo alla testa della piccola e due colpi alla sorella di 15 anni ferendola gravemente al torace e alla gamba. La dodicenne purtroppo non ce l'ha fatta. Morta sul colpo. Dopo aver scatenato il tutto l'uomo si è tolto la vita con la stessa arma. A questo punto non so più cosa dire o pensare. O l'uomo sta impazzendo tutto ad un tratto oppure siamo già impazziti ma non ce ne siamo ancora resi conto. Con certezza sappiamo che il social network più in voga in questo periodo è come una droga per noi giovani (e non solo). Ma arrivare ad uccidere la propria figlia per Facebook è veramente impensabile. Ci rimane solo da pensare che: "Sono le persone che creano i problemi che non cambiano." (Fabrizio De andrè). Siamo noi che ci complichiamo la vita. Siamo noi a scegliere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Siamo noi che sbagliamo. Siamo noi che paghiamo.

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